Programma per una complicazione cronica dell’esistente. Episodio 1 – Guida pratica per il disorientamento totale sulla questione Montanelli

Fase uno. L’estetica etica.
Considerare la sovrapposizione di due paradigmi: la possibilità di valutare il fatto secondo l’ordine dell’intensità e della qualità artistica; la possibilità di inserirlo in una gerarchia di valori morali. Definire la qualità artistica; dunque i valori morali. Calcolare le intersezioni con gli assi (se l’estetica può ridursi a zero; se l’etica può ridursi a zero), gli asintoti, i limiti, i coefficienti angolari.
Generare domande: l’artista è tale se stupratore? Lo stupratore è tale se artista? L’estetica monda l’etica? È possibile sovrapporre i due paradigmi? È possibile giudicarli separatamente? Non rispondere. Valutare caso per caso – ci vuole un microscopio professionale – i seguenti exempla: Burzum, Caravaggio, Kipling, Cellini, Churchill, Heidegger, Manson, Pound, ∞

Fase due. Urbanistica, toponomastica et al.
Misurare con la maggior precisione possibile il senso della storia. Non trascurare i seguenti fenomeni: l’orientamento della celebrazione, l’orientamento della demistificazione, la geografia del monumento, la polvere, la distanza del presente dal passato, la distanza del presente dal presente, la plausibilità del futuro immaginato. Per comodità, dividere gli interrogativi in due macrosettori: correlazione tempo-politica-toponomastica (dove finisce la politica e comincia l’archeologia?); correlazione moralità-celebrazione (è possibile celebrare il tutto per la parte? L’uomo intero per il giornalista? È possibile condannare il tutto per la parte? L’uomo intero per lo stupratore?). Considerare di nuovo il valore del tempo (l’EUR, le strade che portano al Colosseo). Considerarlo una terza volta (l’Unesco). Progettare una statua. Abbatterla. Chiedersi se l’abbattimento della statua non sia una monumentalizzazione dell’assenza della statua. Ripetere il procedimento ad libitum.

Fase tre. Come si agisce.
Progettare una mobilitazione politica che risponda a questa domanda: che fare? Modificare vs restaurare.
Ma una modifica può essere anche dimenticare i fatti.
Ma un restauro può essere anche ridare vita a un simbolo morto.
Leggere molti quotidiani. Inserire la mobilitazione in una chiave di contesto più ampio, capirne le ragioni, i capri espiatori, le distrazioni di massa, le rivendicazioni autentiche. Cominciare a bruciare tutti i quotidiani, anche i non letti. Dare un ordine alle priorità politiche. Chiedersi se esistano le priorità politiche. In ogni caso, prima di lanciare la vernice, agitare bene.