Instagram e l’asfissia

Un’altra caratteristica di Instagram – ebbene sì: averlo, adesso, non mi farà cambiare idea; anzi, finora solo conferme – è che si tratta di un luogo tremendamente asfittico.

Al netto dei suoi problemi (che ha, è chiaro, come tutti i social), Facebook è un ambiente di gran lunga più abitabile, con la possibilità che offre di creare nicchie, community, gruppi di discussione, thread e subthread nei commenti, e così via.

Con i pochi spazi che apre (home, reels, storie, profilo) e anche con la costruzione della home come flusso ininterrotto (post non separati e commenti relegati a un angolo: nei primi momenti facevo davvero fatica a distinguere un contenuto dall’altro), Instagram è invece una sorta di monolocale con balcone, dove passi senza tregua dalla sedia al divano.
Un posto fatto per sbatterti in faccia l’algoritmo, altroché; e non rendersene conto è davvero difficile.